lunedì 9 marzo 2009

Lago Maggiore Half Marathon

Prima di scrivere ho sfogliato (virtualmente) le pagine di chi ha corso con maggior gloria la 2° Lago Maggiore Half Marathon e mi sono convinto che, se non i risultati, quanto meno ne ho condiviso emozioni e sentimenti.
Partiamo dalla fine.
Ho chiuso in 1h40'21". Ovvio che viene da battere i pugni a vedere quei ventuno secondi che mi hanno separato dallo scendere sotto i 100 minuti di gara, ma credo siano stati messi lì a ricordare che la mezza maratona è fatta appunto da 21 chilometri e che quindi devo rosicchiare quel secondo a chilometro. Guardando il gps pensavo di avercela fatta e in effetti mi ritrovo una distanza superiore di un 150 metri... ma, come si dice, non mancherà occasione per migliorarsi.

Torniamo alla partenza.
Il contesto è assolutamente splendido. La giornata eccezionale e l'organizzazione precisa e attenta ai particolari.
Nei primi km contengo la voglia di strafare perchè temo di pagare il conto nei chilometri finali.
Al secondo km affianco Paola (mia sorella): la vedo in forma e in effetti chiuderà solo 90 secondi dopo di me. Le sensazioni sono buone e anzi vedo passare la segnaletica dei chilometri senza accorgermi della fatica.
Tutto fila liscio fino al 17° km. Fino a quel punto guardo il gps solo per cercare di tenere la velocità sui 4'40" che mi ero prefissato. Poi entrato in Pallanza arriva il conto da pagare. Sarà che mi affianca Maurizio reduce da ripetute soste ai box che l'hanno costretto in pratica a ritirarsi (anche se poi arriva al traguardo), sarà che nelle ultime due settimane avevo abbassato il livello di allenamento, ma sento le gambe trasformarsi in legno e di conseguenza la mente comincia a ragionare solo più sui chilomentri mancanti e sui conseguenti minuti di "supplizio" ancora da patire. Non so se sto patendo la fame (avevo fatto colazione leggera prima delle 7 e già alle 10.30 sentivo il brontolio nello stomaco), ma decido di ingerire qualcosa. Nel taschino dei pantaloncini avevo messo il gel che hanno dato nel pacco gara e dei sali (enervit?). Del primo non mi fido (non ho mai ingerito nulla in gara e temo mi possa far star male) e mi limito ad una pasticca di sali. Intanto la salita di Pallanza è finita e c'è un lungo rettilineo in discesa: la voglia di arrivare ha quindi la meglio sulle cattive sensazioni del momento e mi faccio l'idea che la pasticca abbia avuto il suo effetto benefico. Il ritmo è sceso, ma le gambe continuano ad andare, tanto che riesco a fare lo scatto negli ultimi 200 metri.
Ci metto un po' a recuperare, ma complice l'ottimo cioccolato offerto da una sorridente e molto carina biondina dell'organizzazione riesco a riprendere forze.

Il resto è storia nota, con il pranzo all'agriturismo insieme ai blogger, con Pimpe a fare in pratica da padrone di casa e con tutti gli altri (Franchino in primis, poi Furio, etc...) a ricordarmi con la loro presenza che probabilmente quando io sono arrivato al traguardo mezzo morto loro avevano già avuto il tempo di cambiarsi, fare la doccia e prendere l'aperitivo!!! Ma tant'è...